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al testo di Salvatore Solinas
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La nascita di Gesù
Pastore
Dormivano le pecore e i capretti nel tepore del loro fiato Le stelle vegliavano nel cielo, vegliavo anch’io insonne in quella notte di gelo quando una gioia improvvisa una folle allegria come una frustata mi percosse le membra. Uscito dall’ovile m’incamminai per il sentiero dove andava una folla di pastori fiumana in piena che sempre più cresceva e rotti gli argini si spandeva per i campi bui. Tutti vinti dalla stessa gioia, dalla stessa fraterna allegria, dimentichi degli abigeati, delle faide familiari dei furti, dei delitti, tutti stupiti, impauriti da quell’ebrezza mai provata prima. Avevano lasciato incustodite le greggi negli ovili erano usciti dalle loro tane senza conoscerne il motivo. Gioia, ubriacatura d’un sentimento strano li spingeva nel cammino. Si era sparsa voce che una vergine aveva dato alla luce un prodigioso Bambino.
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